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Il fischio di inizio sui campi da gioco digitali di Electronic Arts sta finalmente per suonare. FIFA 22 porta con sé le speranze di una community che attende trepidante un capitolo capace di scacciare i fantasmi delle vecchie edizioni per riproporsi (magari sfruttando la tecnologia delle macchine next gen) in una veste decisamente migliore. Ma un fuoriclasse non nasce da un giorno all'altro: serve costanza, impegno e determinazione. Tutte qualità che il nuovo capitolo della serie EA Sports sembra avere incarnato, come vedremo nella nostra recensione, ma la strada per entrare nell'Olimpo calcistico è ancora lunga.
Prima di proseguire, date un'occhiata alla nostra prova di eFootball per scoprire con quale formazione intende scendere in campo Konami nell'annuale partita contro FIFA.

Uno spettacolo per gli occhi

Nella nostra recente prova di FIFA 22 su PS5, in cui avevamo snocciolato le nostre prime impressioni sul gioco in attesa del verdetto finale, avevamo inaugurato l'analisi descrivendovi l'impatto visivo della produzione in versione next gen.

Dobbiamo dire che, al termine di un considerevole numero di match disputati in campo e di svariati incontri vissuti tra campionati, Coppe e partite tra Nazionali, possiamo confermare le sensazioni preliminari. L'impianto scenico, inclusa la componente sonora, di FIFA 22 è indubbiamente il più spettacolare e rifinito di sempre: merito sicuramente dei passi in avanti compiuti dal motore grafico, ma anche della "regia" dentro e fuori il campo.

Per capire di cosa stiamo parlando è sufficiente descrivervi il filmato di apertura di FIFA 22: una lunga sequenza in cui vediamo quello che potrà diventare il nostro avatar in qualunque modalità del gioco percorrere le strade di Parigi, precipitandosi verso il luogo del suo appuntamento: il centro sportivo del PSG, presso il quale potrà coronare il suo sogno e convincere i tecnici delle sue qualità.

La scena è diretta con piglio cinematografico e coinvolge persino alcuni dei nomi più celebri del calcio francese: non è che un pretesto, inoltre, per catapultarci in un lungo tutorial che coinvolge il nostro alter ego in una sessione di allenamento niente meno che con Henry e Mbappe.

L'approccio spettacolare di Electronic Arts si evince anche dalle sequenze disseminate prima, durante e dopo i match. Dall'ingresso in campo agli scenari sugli spalti, passando per le grafiche delle formazioni agli stacchetti durante i cambi, le rimesse, i falli e i calci piazzati. La telecamera segue ogni singolo attimo degli incontri con un occhio squisitamente televisivo, e il lavoro svolto sulla qualità del sonoro contribuisce ad arricchire l'atmosfera di FIFA 22, immersiva e spettacolare come non mai. Ciò vale anche per i suoni da stadio, per i contrasti fisici e i rumori prodotti dalla sfera, inclusi alcuni spunti della telecronaca (di cui vi parleremo in maniera più approfondita tra qualche riga).

Il realismo dell'Hypermotion Technology

È il momento di passare alle novità più concrete e succose, perché è soprattutto pad alla mano che FIFA 22 ci ha permesso di notare qualche interessante passo in avanti rispetto alle passate iterazioni. Come vi abbiamo già raccontato nella nostra anteprima di FIFA 22, il pilastro su cui si regge l'intero gameplay del nuovo calcistico canadese è l'Hypermotion Technology, una feature esclusiva delle versioni PS5 e Xbox Series X del titolo e che di fatto rappresenta il principale elemento di scarto tra le edizioni next gen e quelle per le console della scorsa generazione.

Grazie ad un avanzato sistema di match capture, tramite delle speciali tute Xsens che hanno permesso di catturare le movenze dei calciatori su un vero prato verde e non in studio, il team di sviluppo ha potuto lavorare in maniera più accurata sul realismo delle animazioni e sulla fluidità dei movimenti in campo, al fine di restituire una quantità (e una qualità) di movenze mai viste prima. Il risultato è a parer nostro più che tangibile, tanto nell'estetica quanto nel gameplay, e garantisce una varietà di situazioni e comportamenti piuttosto importante. Si tratta di una tecnologia potenzialmente rivoluzionaria, specie se verrà rifinita nei prossimi capitoli. Per rendere l'implementazione dell'Hypermotion davvero perfetta, ad esempio, occorrerà lavorare ancora meglio sull'applicazione della seconda colonna portante di questa feature: il Machine Learning. Grazie a quest'ultimo, l'estremo realismo nella messinscena dei calciatori si affianca ad una rinnovata gestione dell'intelligenza artificiale, che garantisce agli atleti che non sono controllati dal giocatore di apprendere dinamicamente i pattern di gioco, rispondendo con la maggiore reattività e credibilità possibile a quello che accade in campo.

Nel concreto, l'IA dei compagni di squadra risulta sensibilmente migliore: le azioni corali sono adesso più credibili e gli inserimenti senza palla ci sono sembrati coerenti con i ruoli e le posizioni di ciascun giocatore, compatibilmente con le istruzioni impartite dai moduli e dalle tattiche predefinite, incluse le strategie per modificare in tempo reale l'assetto tattico della formazione.

Stando ben attenti alle istruzioni preimpostate, e adeguandole sia allo stile di gioco sia all'andamento del match, abbiamo notato ad esempio un comportamento più credibile degli esterni, che sfruttano le lunghe distanze sulle fasce per favorire un gioco incentrato sui cross o sui lanci lunghi; allo stesso modo, prediligendo un calcio più stretto e valorizzare gli inserimenti in area di rigore, l'Hypermotion favorisce il giusto mix tra spettacolarità, realismo e coerenza. Non tutto è perfetto: nella gestione dell'IA amica, ad esempio, alle volte siamo incappati in un po' di confusione sugli scambi tra gli esterni, e in qualche occasione la CPU non si è comportata perfettamente. Nel complesso, però, possiamo dire che la nuova tecnologia concepita da EA funziona e fa la differenza rispetto ai titoli precedenti.

Anche per quanto concerne l'IA avversaria, l'intelligenza artificiale tattica ci è parsa alquanto migliorata. Abbiamo registrato effettivamente poche sbavature, e in linea generale incontrerete una gestione realistica dei giocatori rivali (che adesso, a detta degli sviluppatori, prenderanno decisioni 6 volte in più al secondo) soprattutto con l'aumentare del livello di difficoltà. A partire dalla modalità Campione, infatti, il tasso di sfida cresce esponenzialmente insieme alla complessità nei movimenti e nei comportamenti avversari, inclusa la reattività dei portieri. La condotta arbitrale, infine, ci è parsa più che buona, e in alcuni momenti persino fin troppo precisa. Il maggiore realismo nei movimenti dei calciatori ha anche innalzato tantissimo la percentuale dei falli di mano: azioni illecite che, in qualunque posizione del campo noi ci trovassimo, non sono ovviamente sfuggite all'occhio vigile della CPU arbitrale, costandoci (ma talvolta anche facendoci guadagnare) in più di un'occasione un prezioso calcio di rigore.

FIFA 22 tra dribbling e contrasti

Atmosfere da capogiro, realismo più avvertibile, coerenza dell'IA. Tre pilastri su cui si sorregge l'esperienza di FIFA 22, ma c'è un quarto elemento che fa la differenza: la fisica, tanto nei contrasti quanto nell'efficacia dei dribbling, senza dimenticare ovviamente la credibilità delle traiettorie compiute dalla sfera.

Tornando alle qualità delle animazioni, che influiscono sul feeling del gameplay pad alla mano, possiamo confermarvi che gran parte della rifinitura si concentra sugli atleti e sui club più blasonati: le movenze degli 11 titolari delle compagini più prestigiose sono riprodotte con eccellenza assoluta, mentre le squadre meno in vista (e, di rimando, i calciatori meno noti) hanno evidenziato un'applicazione meno certosina dell'Hypermotion.

Abbiamo infatti testato l'abilità di alcuni club minori contro avversari di portata maggiore: purtroppo, lo scarto tra la fedeltà nella riproduzione dei volti e animazioni generali ci è parso in alcuni frangenti fin troppo evidente, e speriamo che in futuro EA riesca a dare maggior risalto anche ai team meno in vista.

L'Hypermotion si fa sentire anche nell'uno contro uno, sia in attacco sia in difesa. I dribbling si effettuano con maggiore efficacia e imprevedibilità, grazie ad acrobazie adesso più fluide e ad una serie di "micro-animazioni" che arricchiscono il gameplay. Rispetto al passato, i "giochi di gamba" sono più ragionati e riescono a garantire sia una buona varietà di soluzioni offensive sia una buona dose di spettacolo, senza mai rinunciare all'approccio realistico e squisitamente simulativo (vi rimandiamo alla nostra guida su come eseguire le nuove mosse abilità). Inoltre, a contribuire alla coerenza delle manovre offensive giunge il fantomatico "Sprint Esplosivo". Si tratta di una feature che punta ad unire la riuscita delle azioni individuali con il comportamento dell'IA: in base alla qualità della vostra azione, l'accelerazione di tutta la squadra si adatterà al vostro passo, rendendo le azioni d'attacco molto più realistiche. Nel concreto questa meccanica non rivoluziona più di tanto l'esperienza di gioco, ma riteniamo che abbia contribuito a rifinirla nel migliore dei modi. Lo stesso discorso vale per i contrasti, che abbiamo trovato sensibilmente più duri e definiti.

A tal proposito, in assetto difensivo FIFA 22 sfrutta in maniera interessante le feature del DualSense di PS5: a seconda dello stato di forma dell'atleta controllato, infatti, la reattività dei grilletti (fondamentali ora nella gestione dello scatto, ora nel posizionamento uno contro uno) tende a cambiare. Anche in questo caso ci siamo resi conto di non trovarci di fronte ad una meccanica particolarmente incisiva, soprattutto perché il team ha ridotto parecchio le funzioni di vibrazioni rispetto alla scorsa stagione, ma nel complesso l'accoppiata tra gamelpay e DualSense può rivelarsi un'aggiunta relativamente gradevole per gli utenti Sony.

Il nostro discorso sull'applicazione tra realismo e novità del gameplay si concentra adesso sulle finalizzazioni. In sostanza, sia i tiri sia i passaggi ben si adattano alle rinnovate animazioni, eppure c'è ancora qualcosa da migliorare sul fronte della fisica del pallone. In linea generale le traiettorie della sfera sono migliori rispetto agli scorsi capitoli, ma abbiamo riscontrato qualche sbavatura di troppo soprattutto nella gestione dei lanci lunghi. Per quanto concerne le conclusioni nello specchio, invece, il comportamento della palla ci è sembrato più realistico, benché ci sia capitato ugualmente di insaccare (ma soprattutto di subire) qualche tiro impossibile.

Velocità

Nonostante le numerose ed evidenti migliorie, FIFA 22 continua a mostrare il fianco a qualche vecchio problema, proseguendo sulle orme del passato e sul carattere che EA Sports ha infuso nella sua creatura nell'ultimo decennio. L'opera di Electronic Arts rimane, anche quest'anno, un gioco votato quasi totalmente verso la spettacolarizzazione: ne consegue un'idea di calcio che resta ancorata alle scorse edizioni, e cioè orientata in larga parte sulla velocità piuttosto che sulla strategia (vi basta un paio di click per scoprire quali sono i calciatori più veloci di FIFA 22).

Un'identità che il team di sviluppo continua a cucire sul proprio lavoro, e che mai come quest'anno fa a spallate con le novità proposte sul formato next gen. Ogni azione di gioco, dalle nostre incursioni offensive ai ripiegamenti difensivi, finisce spesso vittima della propria frenesia. E se le innovazioni dell'Hypermotion Technology arricchiscono la cornice estetica della produzione, d'altro canto lo stile calcistico di FIFA ancora non permette di godere appieno del realismo concesso da questa feature. Riteniamo, però, che la strada imboccata sia decisamente quella giusta, e che l'attuale stagione calcistica rappresenti per EA una preziosa ripartenza per scacciare definitivamente i fantasmi del passato e guardare al futuro della serie con rinnovato vigore.

Cornice visiva e sonora

Come abbiamo già detto in precedenza, l'impatto visivo e sonoro di FIFA 22 è indubbiamente di alto profilo. Vale anche per i modelli poligonali e per la modellazione dei volti: sempre per quanto concerne gli atleti più blasonati, il livello di dettaglio nella riproduzione delle loro fattezze - ma anche delle capigliature e negli elementi personali, come i tatuaggi - è davvero notevole. Merito della cosiddetta Player Humanization: una feature grafica che dona ai protagonisti di FIFA 22 ulteriori animazioni durante i momenti morti della partita, e che proprio come dice il suo nome punta a rendere gli atleti più "umani" in ogni singolo istante della loro permanenza sul terreno di gioco.

La stessa cura, esattamente come per le animazioni, non ha investito purtroppo i club di minore portata, e quando la camera si avvicina ad evidenziare la fisionomia dei calciatori meno prestigiosi le differenze rimangono francamente abissali. Lo stesso scarto si avverte anche nella conformazione degli stadi: gli impianti sportivi più importanti ed imponenti del panorama calcistico sono a dir poco spettacolari, mentre quelli minori (e in larga parte fittizi, per i club di fascia medio-bassa) risultano più anonimi sul fronte del design. Nonostante questa disparità continui ad essere evidente su tutti i fronti, però, le atmosfere rimangono avvolgenti su ogni singolo prato verde: merito della modellazione delle strutture, ma anche del comparto di illuminazione e dello sfruttamento del sonoro.

L'altra grande "novità" in tal senso è anche la telecronaca. Pierluigi Pardo torna in cabina di regia, ma al suo fianco non c'è più Stefano Nava. L'ex difensore viene sostituito da Lele Adani, che insieme a Pardo forma una coppia niente male. Avevamo già evidenziato nella nostra preview che l'intesa tra i due conduttori funziona, e in generale ci sembra che il parco di frasi ed espressioni concesse alle voci italiane sia più ricco che in passato.

Il commento di Pardo è più esaustivo soprattutto nei pre-partita, mentre l'apporto tecnico di Adani ci è sembrato all'altezza delle aspettative, seppur leggermente troppo enfatico rispetto alla disinvoltura da manuale del suo collega. Da rivedere completamente, invece, il supporto a bordo campo, fin troppo impostato e tecnicamente distante dalla naturalezza dei due opinionisti.

Le modalità di gioco: FUT, Pro Club, Volta, Carriera

Per finire passiamo in rassegna le numerose modalità disponibili in FIFA 22: in questa sede ci limiteremo ad analizzare l'offerta contenutistica senza scendere troppo nel dettaglio. Alle feature portanti dell'opera EA, e in particolare a Volta, Ultimate Team e Carriera, dedicheremo infatti i nostri soliti approfondimenti mirati.

Per il momento vi basti sapere che EA continua a non deludere sul piano della quantità: le modalità Amichevoli sono più numerose che mai, dagli incontri standard alle simulazioni di veri e propri tornei. Alla partita classica si affiancano infatti match incentrati su singole sfide e l'immancabile Champions League, a cui fanno verso le coppe sudamericane e le sfide impostate su andata e ritorno.

La colonna portante del calcistico canadese rimane Ultimate Team. Vi avevamo già parlato di cosa aspettarsi dalle novità di FUT 22 (ecco il link al nostro speciale FIFA 22 alla scoperta di FUT), e per il momento possiamo dirvi che EA Sports sembra aver migliorato (come promesso) il sistema di progressione personale, amalgamandone l'avanzamento con una struttura ludica che pone le varie Division Rivals e Champions in maniera diversa rispetto alle passate edizioni. In tal senso la modalità regina di FIFA non deluderà gli appassionati della prima ora, ma i nuovi accorgimenti potrebbero persino rappresentare un punto di ingresso per i nuovi giocatori: l'avanzamento in Ultimate Team è ora più intuitivo, ma nelle prossime settimane valuteremo accuratamente se le sfide proposte dal nuovo FUT saranno degne di questo nome. Per contro, la modalità più arcade di tutte rimane FIFA Volta che ci è sembrato migliorare sensibilmente nella gestione della crescita del proprio avatar. Per approfondire meglio vi invitiamo a leggere il nostro speciale di anteprima di FIFA 22 Volta, in attesa di sviscerare ancora meglio il calcio da strada di quest'anno secondo EA Sports.

La Carriera è invece la feature che, più di tutte, ci è parsa saldamente ancorata al passato. La natura di questa modalità resta senza dubbio intrigante e piuttosto completa per gli aspiranti allenatori e dirigenti, per quanto riteniamo che persista qualche ingenuità sul fronte della gestione di alcuni elementi del club, incluso l'impiego della rosa tra allenamenti e match da disputare. Tuttavia qualche piccolo scampolo di innovazione non manca.

La novità effettiva della Carriera si chiama Crea il tuo Club, che permette di fondare una squadra partendo da zero, o di selezionare un club già esistente. Nel primo caso si tratta di un elemento inedito per la serie EA, poiché il giocatore potrà personalizzare loghi, divise, nome, squadre rivali e stadio della propria compagine. La carriera da tecnico è stata arricchita anche di nuovi obiettivi individuali e dirigenziali, mentre quella da Giocatore vede al suo interno una migliore gestione della crescita e delle skill del proprio atleta. Nonostante questi arricchimenti, tuttavia, la Carriera rimane vittima di svariate reiterazioni tipiche della serie, e che in futuro andrebbero svecchiate. Andrebbe rivisto, a nostro modo di vedere, il sistema legato allo stato di forma psicofisico dei propri ragazzi, decisamente poco elastico e fin troppo perentorio nel definire le performance degli atleti.

Sostanziali innovazioni riguardano infine il Pro Club: feature come le partite al volo tra gli amici, per ridurre i tempi di attesa nelle stanze, o le Specialità e i nuovi Archetipi, per migliorare la crescita e la personalizzazione del proprio Pro virtuale, mirano ad arricchire l'offerta senza rivoluzionarla particolarmente. Abbiamo anche svolto diversi match in multiplayer online: su questo fronte, nonostante i server di gioco non fossero ancora molto popolosi, non abbiamo riscontrato problemi tecnici.

Il matchmaking non ci ha costretto ad attese troppo lunghe e la fluidità delle sessioni di gioco online si è rivelata ottima. Un buon segnale da parte di EA sulla solidità della sua infrastruttura, ma ci riserviamo ulteriori riflessioni dopo il lancio del gioco, quando i server saranno messi alla prova da tutta la community.

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